Tuesday, September 05, 2006

ARTEMISIA + SOLIDAGO VIRGAUREA L.

ARTEMISIA VULGARIS L.

Nome Volgare Italiano

Assenzio selvatico, Amarella, Erba di S. Giovanni.

Famiglia

Compositae

Etimologia e Storia

Nei sacrifici augurali dell’antichità volti ad avere un buon raccolto, tra i vari doni veniva posta anche l’Artemisia. Il simbolo della donna e della fertilità sono pertanto intimamente collegati alla pianta il cui etimo deriva dal greco “grande Artemes” che significa “sano”. Può sembrare curioso raffrontare i termini di isteria, utero, e Artemisia
ad Artemide, divinità greca, che presiedeva i parti e che veniva in aiuto alle donne.
In realtà questa pianta è tipicamente femminile e dagli Anglosassoni viene indicata come “la pianta madre delle mestruazioni”. La medicina popolare, da tempi immemorabili, ha riservato all’Artemisia Vulgaris un posto di primo piano riconoscendo le proprietà antispasmodiche, emmenagoghe, febbrifughe, toniche e vermifughe.


Una curiosità tramandata quella di ritenere che foglie di artemisia messe nelle scarpe al mattino, permetterebbero di percorrere molti chilometri durante la giornata e senza fatica.
Il Mattioli la considerava valida per “provocare i mestrui, il parto e le secondine”.
Icobaldo Rebaudengo nella sua Farmacopea cerusica 1772 così scriveva a proposito dei cicli mestruali: ”prendansi delle foglie di Artemisia, Melissa, Matricaria e Sabina, si facciano bollire in acqua fino e che il volume si riduce di un quinto, si coli la decozione e l’ammalato ne beva tre-quattro bicchieri durante il giorno…”.

Varietà

Il genere comprende circa quattrocento specie di erbe spontanee dell’emisfero boreale.
Le più note sono: A. Dracunculus, essenziale nei piatti “à l’estragon” della cucina francese. A. Absinthium, usato per millenni come farmaco e trasformato in liquore alla fine del Settecento.


Descrizione Botanica

È una pianta erbacea, vivace, rizomatosa, rustica e semirustica, sempreverde e semi sempreverde, che presenta una grossa radice legnosa da cui nascono i fusti eretti, legnosi alla base di colore rossiccio, angolosi, ramosi verso l’alto che raggiungono un’altezza di circa due metri.
Le foglie di colore verde intenso sono distribuite alternamente sul fusto e sono pennatofide; la pagina superiore è glabra e di colore verde scuro, l’inferiore è bianca.
L’infiorescenza è una pannocchia molto grande composta da numerosissimi piccoli capolini (2mm.) piramidali e fogliati.
I frutti sono degli acheni fusiformi e privi di pappo.
Tutta la pianta emana un odore aromatico. Assomiglia all’assenzio, ma se ne differenzia in quanto le sue foglie sono vellutate soltanto sulla pagina inferiore.

Habitat

Europa Centrale, Penisola Balcanica, Italia.
Preferisce i terreni ricchi di sostanze azotate ed è abbondante vicino le zone abitate, predilige terreni aridi ed incolti; è ritenuta infestante. Molto diffusa in pianura non supera generalmente i 1000m. di quota.

Epoca di Fioritura

Fiorisce da Giugno ad Agosto, si raccoglie in estate fino all’autunno.

Componenti Principali

Olio essenziale contenente cineolo, terpeni diversi, tujone; una sostanza amara artemisina, tannini, resine, inulina, eucaliptolo, azulene.

Indicazioni

Amenorrea (da anemia, linfatismo, clorosi), oligomenorrea, insufficienza del corpo luteo, menopausa precoce, amenorrea da ipoestrogenismo, azione stimolante biliare, alcune turbe nervose, vomito nervoso, anoressia, ipotensione, epilessia, parassitosi intestinale, astenia da insufficienza digestiva.

Tossicità ed Effetti Secondari

È controindicata nelle gestanti per la forte azione congestionante uterina, sebbene l’olio essenziale in essa contenuto sia presente in minor quantità rispetto all’assenzio.

Azione Fisiologica

Emmenagoga, antielmintica.

Modalità d’Uso

Infuso, tintura, polvere, estratto fluido, essenza, a. distillata.
Uso esterno: in ginecologia si usa per irrigazioni vaginali e nei crampi dell’utero.
Uso interno: come stimolante dell’appetito in infuso, in polvere di radice per l’epilessia, come E.F. in tutti i casi di amenorrea, oligomenorrea, turbe nervose isteriche, anoressia nervosa. Viene usata al pari dell’assenzio come amaro nella preparazione dei liquori.

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SOLIDAGO VIRGAUREA L.

Nome Volgare Italiano

Verga d’Oro

Nomi Locali

Verga d’or (Piem.), Baston d’oro (Ven.), Erba giudaica, Solidasen (Em.), Erba da pesci, Virga aurea, Bacchetta d’oro (Tosc.), Spada d’oro (camp.), Erba da Giudas (Sard.).

Famiglia

Asteraceae (Compositae)

Etimologia e Storia

Il nome generico deriva dal latino solidus (solido, forte) e agere (operare, rendere) con allusione alle sue virtù medicinali. Il nome specifico richiama la forma ed il colore dei fiori.


Varietà

Soligago Virgaurea L. subsp. virgaurea che è quella descritta.
Solidago Virgaurea L. subsp. alpestris (W. et K.) Rchb. con fusti bassi (5-20 cm), capolini poco numerosi, ricettacoli più grandi in racemo breve e molto foglioso, che vegeta negli arbusteti e pascoli acidofili della fascia alpina e subalpina.
Solidago virgaurea L. subsp. litoralis (Savi) Burnat ora Solidago Litoralis Savi, con foglie cauline tomentose e grassette, con apice arrotondato ottuso o acuto, ma mai acuminato. Endemica psammofila dei litorali sabbiosi versiliesi-pisani, presente da Marina di Massa fino a Bocca d’Arno.

Descrizione Botanica

È una pianta erbacea perenne con un rizoma cilindrico e irregolare, bruno esternamente e bianco cenere all’interno. Dal rizoma si sviluppano da uno a numerosi fusti, alti fino ad un metro, semplici, robusti, rigidi, pelosetti, di colore verde o violaceo.
Le foglie sono inserite alterne sul fusto; le inferiori sono ovali-allungate con l’apice acuto e la base ristretta a cuneo e prolungata nel picciolo. Il margine è dentellato, raramente è intero. Le foglie superiori sono più piccole e più o meno sessili. La superficie è glabra o pelosa solo lungo il margine e lungo le nervature nella pagina inferiore.
L’infiorescenza è formata da numerosi racemi posti all’ascella delle foglie superiori. Ogni racemo porta alcuni capolini formati da un involucro di numerose bratte disposte in più serie embricate. All’interno sono disposti i fiori ligulati, di colore giallo dorato e i fiori tabulari.
Il frutto è un achenio cilindrico con la superficie laterale percorsa da otto-dodici costole longitudinali. All’apice è inserito il pappo formato da setole semplici.

Habitat

La Verga d’Oro cresce dalle zone submontane fino a quelle alpine. Nei luoghi erbosi e nei pascoli. Nei boschi, boscaglie, scarpate e macereti da zero a 2000 metri. In Italia è presente in tutte le regioni, fatta eccezione per la Sicilia.

Epoca di Fioritura

Luglio – Ottobre

Parti Usate

Le sommità fiorite e il rizoma.
Le sommità fiorite si raccolgono in luglio-agosto, recidendo il fusto 10-20 cm sotto i fiori più bassi. Il rizoma si raccoglie in settembre-ottobre; si lava per eliminare la terra e si divide in pezzi.

Componenti Principali

Principi attivi: tannini, resine, mucillagini, una saponina, olio essenziale.

Proprietà Principali

Questa pianta dal nome suggestivo gode fama, nella medicina popolare, di stimolare la diuresi e di favorire l’espulsione dei calcoli. La proprietà diuretica è indirettamente confermata dalla presenza, nella pianta, di saponine e polifenoli che hanno questa generica attività. La Verga d’Oro è soprattutto impiegata per eliminare calcoli renali e vescicali e la maggior parte delle affezioni infiammatorie dell’apparato uro-genitale. Essa ha inoltre proprietà apertive e astringenti che vengono anche sfruttate sull’apparato intestinale in caso di enteriti, enterocoliti e diarrea. Nei tempi passati, la Verga d’Oro era somministrata ai bambini in fase di dentizione, per scongiurare i disturbi intestinali che facilmente si accompagnano a questa delicata fase della crescita. Per uso esterno le sommità fiorite hanno, sempre in accordo con la presenza dei già citati principi attivi, proprietà astringenti, decongestionanti e antinfiammatorie per la bocca e per la gola.

Azione Fisiologica

Diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, decongestionanti.

Modalità d’Uso

Uso Interno: per stimolare la digestione, normalizzare le funzioni intestinali, stimolare l’apparato escretore urinario, favorire l’espulsione dei calcoli.
Uso Esterno: per le infiammazioni della bocca e della gola.

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